"Disabilita' non significa inabilita'. Significa semplicemente adattabilità''

Shen Yoga

Shen Yoga

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SHEN YOGA

Yoga adattato per le disabilita'

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" Non fare caso a me. Io vengo da un altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini."

Frida Kahlo

In foto Luana Sechi, sindrome di Rett

Yoga oltre le barriere

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SHEN YOGA

Iniziai il mio rapporto con la disabilità mentale circa venti anni fa. Fu attraverso il Judo che entrai in contatto con un mondo che conoscevo molto superficialmente. Pratico Kundalini Yoga da più di trenta anni e il Tai Chi Chuan da più di venti. Lo studio e la pratica approfondita di queste due discipline è stato il bagaglio culturale che avevo per rapportarmi a questa nuova esperienza della DISABILITA’ mentale fisica, oltre al Judo chiaramente che ha rappresentato il primo contatto e che ancora oggi pratico, insegno e curo.

Però l’approccio con alcune forme di disabilità non mi consentiva di poter utilizzare in pieno le validissime e innumerevoli possibilità che le sopracitate discipline mi offrivano. Così ho iniziato a cercare di comprendere le difficoltà più manifeste che le persone avevano in conseguenza della loro disabilità. Ho adattato e modificato le tecniche apprese nelle discipline tradizionali, per poterle eseguire con discreto successo sui disabili mentali. L’insieme di tecniche attive (eseguite in quasi completa autonomia) e passive, fatte eseguire dall’ operatore, utilizzo della corretta respirazione, del rilassamento etc. , costituiscono lo Shen Yoga.

Il corpo umano è percorso da canali energetici, come il Tai Chi Chuan e lo Yoga insegnano, quindi agendo su punti del nostro corpo, con pressioni, movimenti, ripetuti e mirati, nel caso dei nostri disabili, ripetuti molte volte, cerchiamo di riequilibrare un livello energetico che consente all’ operatore di entrare in contatto con la persona, e il contatto da stabilire con persone con disabilità mentale da parte di chi” lavora” con essi è fondamentale.

Attraverso lo Shen Yoga, riesco a stabilire questo contatto molto più in profondità utilizzando il mio corpo che entra in contatto con il loro. Certo ottenere la risposta ad un gesto o ad una respirazione, richiede tempo ma, quando la persona ha compreso (cum-prendere, prendere con sé) difficilmente dimentica e, anzi il gesto, la respirazione etc. divengono sempre di una qualità superiore.

Ho avuto la “fortuna” di poter lavorare con molte persone disabili e, a parte tutto quello che ho potuto ricevere in cambio da loro e dai loro parenti ed amici, ho conosciuto patologie come la sindrome di down (la più nota), le molteplici diversità di ritardi mentali (dalla nascita, per parti difficili, per conseguenze di medicinali assunti etc.), l’autismo, la sindrome di Rett che pare colpisca solo bambine , e non bambini, intorno ai due anni e mezzo d’età, con gravissime conseguenze.

Attraverso movimenti, per noi molto semplici, per loro di enorme difficoltà, con lo Shen Yoga si offre un valido contributo e sostegno alle terapie mediche, alle quali lo Shen Yoga non si sostituisce. Ribadisco che non sostituisce, perché lo Shen Yoga cerca di attivare l’energia interna che ciascuno di noi possiede, patologia a parte, di farla fluire in modo corretto e naturale, cerca il riequilibrio energetico del nostro corpo attraverso stimoli esterni che possono essere le manipolazioni dell’operatore o i movimenti che la stessa persona imita ed esegue da sola.

Sergio Olivieri, fondatore del metodo Shen Yoga

SHEN nella medicina tradizionale Cinese

indica l' energia del CUORE


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SHEN YOGA

Dojo NARABI*Via Leonardo Da Vinci 1 Rignano Flaminio 00060 RM *338 254 5097

"Disabilita' non significa inabilita'.

Significa semplicemente adattabilita' "


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